Spesa sanitaria | Tagarelli assicurazioni

Case vendute per pagare le prestazioni sanitarie mentre in 7 milioni si indebitano

La salute è il bene più prezioso per l’uomo, per cui averne cura attraverso controlli, analisi e interventi nei casi più urgenti, in alcuni casi, può diventare un’esigenza importante. Ricorrere agli enti pubblici può significare immaginare tempi di attesa molto lunghi o sostenere spese sempre più vicine a quelle delle strutture private. In Italia, avere un’assicurazione sanitaria è una libera scelta del cittadino che, stipulando tale polizza ha la possibilità, in caso di necessità, di avere a disposizione cure e visite mediche immediate coperte da una polizza irrisoria.

Liste di attesa sempre più lunghe e percorsi a ostacoli per prenotare visite e interventi; strutture in cattive condizioni; difficoltà nel rapporto con medici di famiglia e pediatri; deficit e costi dell’assistenza residenziale e domiciliare, criticità per costi, limitazioni e indisponibilità dei farmaci, documentazione sanitaria incompleta o inaccessibile, lentezza nella procedura di riconoscimento della invalidità e dell’handicap….Sono solo alcune delle ragioni che oggi spingono un cittadino a dotarsi di una polizza salute. Motivazioni che emergono dalla fotografia scattata dal XIX Rapporto Pit Salute del Tribunale per i diritti del malato.

Già negli scorsi anni è emersa la predisposizione del cittadino più per la struttura privata e l’intramoenia, come prima scelta, oggi questa tendenza è diventata una triste realtà. La gente si rivolge al privato per le prestazioni a più basso costo (ecografie, esami del sangue, etc.).  Non perché non vogliano usufruire del Servizio Sanitario Nazionale, ma perché vivono ogni giorno una realtà ormai insostenibile, trattandosi di salute, i lunghi tempi di attesa sono ormai inconcepibili. Ci racconta una nostra cliente: “si fa prima ad andare in intramoenia o nel privato che aspettare le liste d’attesa degli enti pubblici, per la salute non possiamo aspettare”. E il SSN, in particolare sulle prestazioni meno complesse, forse anche più “redditizie”, ha di fatto scelto di non essere la prima scelta per i cittadini mostrandosi nei tempi un servizio troppo lento. L’Italia comincia ad essere sensibile al problema e sono sempre più note le garanzie assicurative che tutelano il cittadino, la spesa sanitaria privata degli italiani arriverà a fine anno al valore record di 40 miliardi di euro (era di 37,3 miliardi lo scorso anno). Nel periodo 2013-2017 è aumentata del 9,6%. Dati che ci fanno sicuramente riflettere se pensiamo che le fasce di reddito più colpite sono le basse, quelle che non potendosi permettere una visita privata sono costretti ad aspettare…sperando, in alcuni casi, non sia troppo tardi.

Evelina Romanelli

 

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